Torre dei Chiusi… in alto i calici di Aglianico e Falanghina
La viticoltura campana fonda le sue radici in epoca remota, addirittura antecedente all’era romana e forse anche a quella greca.
Oggigiorno la Campania vanta diverse produzioni vitivinicole di indubbia qualità e spiccata tipicità, dal sapore ricco e articolato, che racchiudono nella loro essenza tutti i sapori e i profumi mediterranei. Ogni anno nel territorio campano si producono quasi 2 milioni di ettolitri di vino di cui la metà proviene dalla provincia di Benevento, in particolare da Torrecuso, una zona collinare, ubicata alle pendici del Monte Taburno, naturalmente vocata alla coltivazione della vite dove regnano sovrani il re Aglianico e la regina Falanghina, entrambi vitigni autoctoni del luogo.
L’Aglianico in particolare, una varietà dalle doti straordinarie, è il protagonista della scena provinciale e regionale. Da molti è definito il “Barolo del Sud” per la sua combinazione di acidità e tannini e la sua acclarata serbevolezza, che ricorda i caratteri del Nebbiolo. Dalle sue bacche si ottiene un vino rosso da sempre conosciuto come uno dei più raffinati e portentosi per finezza, struttura, complessità olfattiva, forza alcolica e intensità aromatica.
La Falanghina è l’uva bianca più coltivata in Campania; nell’area del beneventano trova la sua attitudine a essere vendemmiata grazie al clima mite, ai terreni collinari prevalentemente argillosi e calcarei ben esposti al sole e ben ventilati, alle alte quote e alle forti escursioni termiche che attribuiscono al vino che se ne ricava forte acidità, aroma, corpo, struttura e potenzialità di invecchiamento.
Dai primissimi anni ’90 Domenico Pulcino, coadiuvato dalla dolce presenza di sua moglie Antonella e delle figlie Michela, Adriana e Gabriella, conduce l’azienda agricola Torre dei Chiusi, impegnata da sempre nel dare la massima espressione ai vitigni sanniti. La posizione favorevole dei terreni, l’esperienza decennale, il radicamento al territorio, la devozione al mestiere, una forte conoscenza delle materie prime e l’utilizzo delle più moderne tecnologie di vinificazione sono stati gli ingredienti che hanno consentito all’azienda di ritagliarsi un primato di eccellenza nel contesto produttivo locale.
Degni di nota sono soprattutto le evoluzioni più raffinate dell’Aglianico nel tempo, di cui i vini maggiormente rappresentativi sono l’Auriculus e l’Aglianico del Taburno D.O.P. Riserva Limiti. Si tratta di vini pregiati, con un valore speciale legato al territorio e alle sue peculiarità.
Oltre all’Aglianico del Taburno e alla Falanghina, completano la gamma produttiva aziendale: il Piedirosso beneventano, il Gabri Rosato beneventano, la Falanghina Spumante in versione extra dry, brut e dolce, e l’Aglianico Rosè Spumante extra dry.